Clicca sulla foto per ingrandirla |
|
|
Tipologia Stagno di depressione di retrospiaggia. |
Caratteristiche generali Bacino idrico semipermanente con acque ad elevata concentrazione salina, privo di apporti idrici da parte di immissari e con presenza di vegetazione alofila lungo i margini. |
ASPETTI GEOMORFOLOGICI ED IDROGEOLOGICI
Lo stagno di Notteri si colloca nell’estremita sud-orientale della costa sarda, in prossimita di Capo Carbonara, in territorio di Villasimius.
Il territorio si sviluppa interamente su terreni costituiti da rocce eruttive di origine intrusiva, riferibili al magmatismo ercinico, su cui giacciono coperture in facies continentale Pleistoceniche (glacis d’accumulo wurmiani), oloceniche ed attuali (alluvioni e detriti di falda) e depositi sabbiosi, eolici e non delle numerose spiagge della penisola di Capo Carbonara.
Il basamento paleozoico granitico, petrograficamente identificabile come un leucogranito, è interessato da differenziati melanocratici e leucocratici in facies filoniana riferibili alle fasi tardive della stessa orogenesi. Lo sviluppo del sistema filoniano, di direzione preferenziale NW-SE ed immersione da 70°W a verticale, rappresenta, più di ogni altro fattore, l’elemento determinante l’attuale configurazione morfologica del territorio e l’andamento della rete idrografica.
Lo stagno di Notteri occupa una depressione di retrospiaggia e costituisce un bacino idrico alimentato dalle acque marine che riescono ad oltrepassare il cordone di spiaggia di Porto Giunco durante le mareggiate invernali, da infiltrazioni freatiche e, ancora, dagli apporti meteorici (l’acqua di ruscellamento può essere considerata pressoché nulla).
L’evoluzione naturale del sistema costiero, rappresentando lo stagno un tratto di mare racchiuso dall’emersione del cordone di spiaggia di Porto Giunco, determinerà un progressivo interrimento del bacino con conseguente evoluzione della copertura del suolo verso forme di vegetazione di tipo psammofilo, anche se la regimentazione dei corsi d’acqua, in seguito all’urbanizzazione diffusa del settore costiero, ne riduce gli apporti detritici con conseguente rallentamento del processo di interrimento della depressione di retrospiaggia occupata dallo stagno.
ASPETTI NATURALISTICI
Le acque iperaline dello stagno ospitano popolamenti di Cladophora sp. tra le macrofite, mentre il fitoplancton è rappresentato da Diatomee, Dinoflagellati e Cianoficee (Ass.to Programmazione et al., 1987; Frau, 1989).
Viene segnalato qualche piccolo nucleo di elofite a Phragmites sp. sulla sponda occidentale (Massoli-Novelli & Mocci Demartis, 1989), forse a causa di immissione di acque reflue dolci e ricche di nutrienti dai vicini insediamenti turistici.
Un breve sopralluogo effettuato nel periodo estivo ha consentito di osservare la presenza, soprattutto lungo il margine occidentale dello stagno, di praterie di alofite, con sporadiche presenze di tamerici (Tamarix sp.) e piccoli nuclei di giunchi (Juncus sp.) nel versante sud-occidentale. Elementi della macchia mediterranea (soprattutto Pistacia lentiscus) si spingono fino ai bordi dello stagno a ridosso dei salicornieti.
Imponente il carico antropico estivo legato alla vocazione turistica di questo tratto costiero.
AVIFAUNA MIGRATORIA / OSPITI REGOLARI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE)
Garzetta, Fenicottero, Pellegrino, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Occhione, Gabbiano roseo, Gabbiano corso, Beccapesci, Sterna comune, Fraticello, Calandrella, Calandro, Magnanina sarda, Magnanina, Averla piccola.
VERTEBRATI RIPRODUCENTISI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE; All. II e IV Dir. 92/43 CEE)
ANFIBI: Rospo smeraldino (N-prob.), Raganella sarda (N-prob.).
RETTILI: Testuggine comune (N-prob.), Lucertola campestre, Biacco.
UCCELLI: Fraticello (N-poss.), Calandrella (N-prob.), Calandro.
CENSIMENTI INVERNALI DELL’AVIFAUNA ACQUATICA (1993-97)
Totale degli individui, raggruppati per Ordini, contati nei cinque anni di “Censimenti invernali degli uccelli acquatici nelle zone umide della Sardegna” (I.W.R.B.) durante il mese di gennaio.
ANNI DEI CENSIMENTI E INDIVIDUI CENSITI | ||||||
ORDINE | 1993 | 1994 | 1995 | 1996 | 1997 (*) | N° medio |
Gaviiformes | – | – | – | – | – | – |
Podicipediformes | 2 | 0.4 | ||||
Pelecaniformes | – | – | – | – | – | – |
Ciconiiformes | – | – | – | – | – | – |
Phoenicopteriformes | 18 | 3.6 | ||||
Anseriformes | 4 | 16 | 4 | |||
Gruiformes | – | – | – | – | – | – |
Charadriiformes | 336 | 65 | 30 | 52 | 224 | 147.4 |
Accipitriformes | 4 | 1 | 1 | 1 | 1.4 | |
Coraciformes | – | – | – | – | – | – |
Totale individui | 367 | 69 | 66 | 52 | 224 | 155.6 |
Totale specie censite | 3 | 6 | 7 | 4 | 4 | 4.8 |
Nota (*): i dati relativi al 1997 si riferiscono al mese di febbraio.
PESCA
Non viene utilizzato produttivamente. Le sue acque possono ospitare Anguille e Mugilidi che vi penetrano in seguito alle mareggiate.
Scarica il contenuto in Pdf