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Tipologia Sistema stagnale di retrospiaggia legato all’emersione di una freccia litorale evolutasi in cordone di spiaggia. |
Caratteristiche generali Presenza di diversi cordoni sabbiosi paralleli tra i quali periodicamente compaiono ristagni d’acqua. Ricca vegetazione acquatica sommersa. Importante formazione psammofila sul sistema dunare. Sosta e riproduzione di una ricca avifauna acquatica di interesse comunitario. |
ASPETTI GEOMORFOLOGICI ED IDROGEOLOGICI
Lo stagno di Pilo si trova nella parte occidentale del Golfo dell’Asinara, immediatamente a contatto con il complesso della centrale termoelettrica di Fiumesanto.
Il substrato geologico della regione è rappresentato da terreni miocenici su cui poggiano, ad ovest dello stagno, depositi conchigliari della panchina tirreniana, mentre a sud-est sono presenti depositi alluvionali, detriti di falda e dune sabbiose dell’Olocene e del Pleistocene superiore.
Si tratta di una vasta area stagnale di retrospiaggia compresa tra il cordone di spiaggia attuale, che si estende con andamento rettilineo in direzione SE-NW, e le propaggini settentrionali dei rilevi miocenici del Turritano occidentale. (Gruppo Lacava, 1994).
Geneticamente si tratta della chiusura, ad opera di una freccia litorale, di un ampia insenatura corrispondente ad un’antica valle fluviale sommersa. La chiusura dello stagno è avvenuta per emersione di una barra sommersa durante l’optimum climatico di 6500 anni fa.
La spiaggia è costituita da un corpo sabbioso che si eleva 3-4 metri s.l.m., corrispondente ai depositi olocenici e da una successione di due o tre cordoni di spiaggia paralleli tra i quali si formano ristagni di acqua temporanei.
Il bacino imbrifero che alimenta lo stagno di Pilo ha uno sviluppo complessivo di circa 56.02 Kmq ed è in buona parte coincidente con il bacino idrografico del Rio Badde d’Issi, con portate annue pari a 2.459.800 mc/a.
La comunicazione con il mare è stata realizzata artificialmente attraverso un’apertura posta nel settore settentrionale dello stagno. Il ricambio idrico è regolato dall’attività della peschiera. Per aumentare la capacità del bacino il fondale è stato dragato e approfondito.
ASPETTI NATURALISTICI
Il collegamento col mare, peraltro saltuario, avviene tramite una bocca artificiale che tende a interrarsi. Gli apporti d’acqua dolce sono legati alle modeste portate degli immissari: variabile di conseguenza il valore di salinità delle sue acque.
Definito eutrofico (Sechi, 1982), lo stagno di Pilo mostra una scarsissima componente fitoplanctonica (modesti valori medi annuali di biomassa e di clorofilla a) a seguito di una modesta concentrazione di sali (Fosforo e Azoto inorganico soprattutto) nelle sue acque.
Le ampie variazioni stagionali rilevate nei parametri chimici sono dovute alla demolizione della notevole biomassa di macrofite, soprattutto Ruppia cirrhosa, Chaetomorpha aerea, Ruppia maritima, nonchè di tallofite come Ulva sp. ed Enteromorpha intestinalis, che crescono abbondanti grazie allo sfruttamento di nutrienti accumulati sul fondo fangoso (provenienti dai territori circostanti) (Sechi, 1981; Sechi, 1983; Gruppo Lacava, 1994).
Per quel che riguarda la vegetazione della porzione lacustre, è presente l’associazione Chetomorpho-Ruppietum (indice di un grado medio di salinità delle acque) che trova la sua diffusione maggiore proprio lungo il versante a mare dello stagno (Gruppo Lacava, 1994).
Il canneto a Phragmites australis si sviluppa in corrispondenza delle acque dolci provenienti dagli immissari, a ridosso del quale compaiono cenosi di suoli umidi a Juncus maritimus. Estesi tamericeti sono localizzati nella fascia peristagnale (Camarda, 1995).
La vegetazione alofila, piuttosto frammentaria, ad Arthrocnemum fruticosum e Halimione portulacoides si trova in prevalenza vicino al cordone dunare.
Di notevole importanza naturalistica la vegetazione di quest’ultimo ambiente che isola lo stagno dal mare. La successione vegetazionale da ambiente psammofilo ad ambiente alofilo è la seguente: Agropireto (Associazione Sporobolo-Agropyretum juncei) – Armerieto (cenosi ad Armeria pungens) – Franchenieto (cenosi a Frankenia hirsuta nel versante volto verso lo stagno) (Gruppo Lacava, 1994).
Lo stagno di Pilo è considerato biotopo di “rilevante interesse vegetazionale meritevoli di conservazione in Italia” (Gruppo Conservazione della Natura, 1971). E’ inserito da Camarda (1989) tra le “aree costiere di rilevante interesse botanico nella redazione dei Piani Paesistici della Sardegna” e nel “sistema di aree di interesse botanico per la salvaguardia della biodiversità floristica della Sardegna” (1995).
AVIFAUNA MIGRATORIA / OSPITI REGOLARI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE)
Cormorano, Tarabusino, Nitticora, Sgarza ciuffetto, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Fenicottero, Moretta tabaccata, Falco di palude, Albanella reale, Albanella minore, Falco pescatore, Pellegrino, Voltolino, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Occhione, Piviere dorato, Combattente, Piro piro boschereccio, Gabbiano roseo, Gabbiano corso, Sterna zampenere, Beccapesci, Sterna comune, Fraticello, Mignattino piombato, Mignattino, Martin pescatore, Calandra, Calandrella, Calandro, Pettazzurro, Forapaglie castagnolo, Magnanina sarda, Magnanina, Averla piccola.
VERTEBRATI RIPRODUCENTISI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE; All. II e IV Dir. 92/43 CEE)
ANFIBI: Discoglosso sardo, Rospo smeraldino, Raganella sarda.
RETTILI: Testuggine d’acqua, Testuggine comune, Lucertola campestre, Biacco.
UCCELLI: Airone rosso (N-prob.), Falco di palude, Albanella minore (N-poss.), Pollo sultano (N-prob.), Occhione (N-prob.), Sterna comune (N-prob.), Fraticello (N-prob.), Martin pescatore (N-prob.), Calandra (N-prob.), Calandrella, Calandro.
CENSIMENTI INVERNALI DELL’AVIFAUNA ACQUATICA (1993-97)
Totale degli individui, raggruppati per Ordini, contati nei cinque anni di “Censimenti invernali degli uccelli acquatici nelle zone umide della Sardegna” (I.W.R.B.) durante il mese di gennaio.
ANNI DEI CENSIMENTI E INDIVIDUI CENSITI | ||||||
ORDINE | 1993 | 1994 | 1995 | 1996 | 1997 | N° medio |
Gaviiformes | – | – | – | – | – | – |
Podicipediformes | 153 | 109 | 177 | 128 | 359 | 185.2 |
Pelecaniformes | 64 | 226 | 45 | 18 | 16 | 73.8 |
Ciconiiformes | 25 | 21 | 38 | 43 | 39 | 33.2 |
Phoenicopteriformes | 1 | 1 | 55 | 103 | 25 | 37 |
Anseriformes | 22 | 253 | 739 | 402 | 172 | 317.6 |
Gruiformes | 5806 | 5202 | 1642 | 181 | 204 | 2607 |
Charadriiformes | 184 | 168 | 289 | 122 | 42 | 161 |
Accipitriformes | 5 | 5 | 17 | 4 | 2 | 6.6 |
Coraciformes | 1 | 1 | 0.4 | |||
Totale individui | 6260 | 5985 | 3003 | 1002 | 859 | 3421.8 |
Totale specie censite | 16 | 18 | 29 | 21 | 18 | 20.4 |
PESCA
La pesca è praticata da un unico pescatore professionista, che cattura soprattutto anguille con l’uso di bertovelli. Le rese risultano in calo negli ultimi anni.
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