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Tipologia Sistema stagnale legato all’emersione di barre sabbiose. |
Caratteristiche generali Estesa area stagnale caratterizzata da un discreto apporto di acque dolci e in comunicazione diretta con il mare attraverso un largo canale. Le aree confinanti con lo stagno racchiudono importanti valenze paesaggistico-ambientali. Sosta e riproduzione di una ricca avifauna di interesse comunitario. |
ASPETTI GEOMORFOLOGICI ED IDROGEOLOGICI
Lo stagno di Cabras si colloca nel settore settentrionale dell’ampio Golfo di Oristano.
Esso rappresenta la più estesa superficie stagnale della Sardegna e occupa una vasta depressione separata dal mare dallo Stagno di Mistras e da una lingua di terra litologicamente costituita da arenarie tirreniane.
Ad est dello stagno di Cabras si trovano numerosi centri abitati, quali Cabras, Nurachi, Riola Sardo e Baratile, mentre ad ovest si estende un territorio a copertura sabbiosa e morfologia collinare con quote mai aldisopra dei 100 metri, caratterizzato, oltre che dalla presenza di un gran numero di nuraghi, da vaste aree paludose. La quota massima di 93 metri s.l.m. viene raggiunta presso il N.ghe s’Argara.
Il substrato geologico di questo settore del Golfo di Oristano è costituito da sedimenti miocenici rappresentati da argille, marne e calcari su cui poggiano gli espandimenti basaltici del Plio-Pleistocene ben visibili a Capo San Marco, Torre di San Giovanni e nei territori collinari confinanti ad ovest con lo stagno di Cabras.
Le formazioni quaternarie sono particolarmente estese e rappresentative. Oltre alla già citata formazione arenacea che testimonia la trasgressione tirreniana, particolarmente significativi sono i depositi eolici di età wurmiana, ben cementati ed a stratificazione incrociata, facilmente osservabili nella penisola del Sinis, e quelli olocenici limitati alle zone costiere.
I piccoli rilievi basaltici di cui si è precedentemente parlato, che oggi risultano collegati l’uno all’altro da cordoni di sabbia, costituivano durante la fase trasgressiva tirreniana delle piccole isole. L’emersione dei cordoni di sabbia, in seguito alle oscillazioni negative del livello del mare ma anche in conseguenza di eventi tettonici di subsidenza, ha imprigionato ampi specchi d’acqua attualmente rappresentati dagli stagni in questione.
Durante la regressione wurmiana avvenuta 75.000 anni fa quando il mare si collocava a meno 130 metri rispetto al livello attuale, il Rio Mare Foghe incise una profonda valle successivamente colmata dai depositi sedimentari marini dell’ultima trasgressione versiliana e da apporti terrigeni recenti. L’attuale stagno occupa quindi una depressione di origine fluviale.
A est delle grandi aree stagnali si sviluppa un territorio a morfologia piatta costituito da alluvioni sabbiose, limose e ciottolose, legate alle continue modificazioni dei bacini stagnali e alle divagazioni del tratto finale del corso del Fiume Tirso. Tra lo Stagno di Mistras e quello di Cabras si estende un ampio cordone sabbioso che sovrasta le arenarie tirreniane.
Il Rio Mare Foghe, che rappresenta il principale immissario dello Stagno di Cabras, racchiude un bacino imbrifero di circa 440 Kmq, e assicura un discreto apporto di acque dolci. Infatti il settore settentrionale dello stagno di Cabras presenta i più bassi tassi di salinità. Per quanto riguarda il collegamento tra lo stagno di Cabras ed il mare questo è assicurato dal largo canale costituito dallo stagno di Mardini. Lo stagno presenta una profondità media di 0,40 m e possiede una capacità di circa 37 milioni di mc (Camboni, 1995).
ASPETTI NATURALISTICI
L’ampio bacino di acqua prevalentemente dolce di Cabras è contornato da una serie di piccoli stagni satelliti che sono: Stagno Pauli ‘e Sali, St. Piscaredda, St. di Mari ‘e Pauli, Pauli Trottas, St. di Istai, Pauli Cuccuru Sperrau, Pauli Civas.
La flora acquatica di questo ampio compendio è data da popolamenti di Potamogeton pectinata, P. crispa, Ceratophyllum demersum e Myriophyllum verticillatum tra le idrofite sommerse, nonchè Lemna minor e L. gibba, idrofite natanti, nelle porzioni non interessate da correnti d’acqua.
Alle foci degli immissari si estendono praterie galleggianti ad Hydrocotile ranuncoloides. La Ruppia maritima forma una cenosi sommersa in zone ad acque salmastre (specie a sud).
Nella zona palustre la specie più diffusa è Phragmites australis, mentre più irregolare è la presenza della Typha angustifolia. Canneti e tifeti, così come scirpeti (a Scirpus maritimus) sono diffusi oltrechè sulle rive a Nord e a Sud dello stagno, anche a Mari e Pauli e a Su Sali (Studio Lacava, 1986; Schenk, 1988; Ministero Ambiente, 1992).
Nella zona parastagnale, la composizione floristica varia a seconda del maggiore o minore grado di salinità del terreno: si sviluppano praterie di alofite a Salicornia sp.; formazioni a Juncus acutus e J. maritimus, ad Atriplex sp.pl., Spartina versicolor (Studio Lacava, 1986; Ministero Ambiente, 1992; Camboni, 1995).
In base ai parametri chimici e biologici registrati, lo stagno è da considerarsi ipereutrofico (Sechi, 1982).
Lo stagno di Cabras è inserito tra le “Aree costiere di rilevante interesse botanico nella redazione dei Piani Paesistici della Sardegna” (Camarda, 1989), e nel “sistema di aree di interesse botanico per la salvaguardia della biodiversità floristica della Sardegna” (Camarda, 1995).
AVIFAUNA MIGRATORIA / OSPITI REGOLARI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE)
Riferita al sistema composto dallo Stagno di Cabras, St. Pauli ‘e Sali, St. Piscaredda, St. di Mari ‘e Pauli, Pauli Trottas, St. di Istai, Pauli Cuccuru Sperrau.
Cormorano, Tarabuso, Tarabusino, Nitticora, Sgarza ciuffetto, Garzetta, Airone bianco maggiore, Airone rosso, Mignattaio, Spatola, Fenicottero, Moretta tabaccata, Falco di palude, Albanella reale, Albanella minore, Falco pescatore, Grillaio, Falco cuculo, Smeriglio, Pellegrino, Voltolino, Schiribilla, Gru, Cavaliere d’Italia, Avocetta, Occhione, Pernice di mare, Piviere dorato, Combattente, Piro piro boschereccio, Gabbiano roseo, Sterna zampenere, Beccapesci, Sterna comune, Fraticello, Mignattino piombato, Mignattino, Gufo di palude, Martin pescatore, Calandra, Calandrella, Calandro, Pettazzurro, Forapaglie castagnolo, Magnanina sarda, Magnanina, Averla piccola.
VERTEBRATI RIPRODUCENTISI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE; All. II e IV Dir. 92/43 CEE)
Riferiti al sistema composto dallo Stagno di Cabras, St. Pauli ‘e Sali, St. Piscaredda, St. di Mari ‘e Pauli, Pauli Trottas, St. di Istai, Pauli Cuccuru Sperrau.
ANFIBI: Discoglosso sardo (N-poss.), Rospo smeraldino, Raganella sarda.
RETTILI: Testuggine d’acqua, Lucertola campestre, Biacco.
UCCELLI: Tarabuso (N-poss.), Tarabusino, Airone rosso, Moretta tabaccata (N-poss.), Falco di palude, Albanella minore (N-prob.), Pollo sultano, Cavaliere d’Italia, Occhione (N-prob.), Pernice di mare (N-prob.), Sterna zampenere (N-poss.), Sterna comune (N-poss.), Fraticello (N-poss.), Succiacapre (N-prob.), Martin pescatore (N-prob.), Calandra, Calandrella.
CENSIMENTI INVERNALI DELL’AVIFAUNA ACQUATICA (1993-97)
Stagno di Cabras: Totale degli individui, raggruppati per Ordini, contati nei cinque anni di “Censimenti invernali degli uccelli acquatici nelle zone umide della Sardegna” (I.W.R.B.) durante il mese di gennaio.
ANNI DEI CENSIMENTI E INDIVIDUI CENSITI | ||||||
ORDINE | 1993 | 1994 | 1995 | 1996 | 1997 | N° medio |
Gaviiformes | – | – | – | – | – | – |
Podicipediformes | 430 | 462 | 478 | 393 | 637 | 480 |
Pelecaniformes | PR. (*) | 2005 | ||||
Ciconiiformes | 293 | 215 | 115 | 291 | 118 | 206.4 |
Phoenicopteriformes | 80 | 4 | 47 | 77 | 41.6 | |
Anseriformes | 571 | 12956 | 4536 | 2240 | 417 | 4144 |
Ralliformes | 3514 | 12001 | 8614 | 5030 | 449 | 5921.6 |
Gruiformes | ||||||
Charadriiformes | 648 | 2291 | 2110 | 279 | 425 | 1150.6 |
Accipitriformes | 34 | 35 | 41 | 51 | 39 | 40 |
Coraciformes | 7 | 3 | 4 | 4 | 4 | 4.4 |
Totale individui | 5497 | 28043 | 17907 | 8335 | 2166 | 12389.6 |
Totale specie censite | 23 | 28 | 29 | 24 | 25 | 25.8 |
Nota(*): Cormorani presenti nello stagno di Cabras, ma compresi nel conteggio al “dormitorio” della laguna di Mistras (cfr.).
PESCA
L’attività di pesca viene gestita da un consorzio formato da 11 cooperative, con una produzione costituita in larga parte da Mugilidi. Il valore medio del pescato nel biennio 1995-96 è di circa 240 kg/ha/anno.
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