pubblicato da L’Unione Sarda il 20 gennaio 2011
Molentargius. Guerra ai bracconieri
Negli ultimi anni una decina di denunce contro cacciatori e pescatori di frodo
Nel mirino anche i disturbatori che spaventano gli uccelli
La rete piazzata tra le due rive del canale sta per sparire: è stato perso un po’ di tempo perché la rimozione è più complessa di quanto possa apparire a prima vista. «Stiamo attrezzandoci per poterla portare via: non è facile. Servono i mezzi adatti e occorre smaltire i pesci morti. Ma il lavoro verrà concluso entro pochi giorni», fanno sapere i responsabili dell’Ente parco di Molentargius. Ma questo è solo l’ultimo caso: nell’oasi protetta si aggirano pescatori e cacciatori di frodo. «Dal 2008 a oggi», raccontano dalla Forestale, «abbiamo multato una decina di persone». Soprattutto pescatori attirati dai muggini. «Pesci che vengono presi per essere usati come esche per la cattura di prede più pregiate».
I PESCATORI Proprio i pescatori sono quelli finiti più spesso nel mirino. «Anche se, nella maggior parte dei casi», spiegano alla Forestale, «ci limitiamo alla ramanzina, soprattutto nei confronti di quelli che hanno la licenza di pesca. Tra l’altro, i divieti di pesca non sono visibilissimi». Ma qualcuno esagera. E finisce nelle maglie della legge. «Rischiando molto. Perché, oltre che violare le leggi sulla pesca, non rispetta le disposizione sulle aree protette. E commette un reato penale». Nel mirino è finito un quartese che, nel luglio 2010, aveva pescato parecchi cefali: fermato dalla Forestale è stato denunciato per “pesca di frodo in area protetta”. Gli è andata meglio rispetto a quello che è capitato, il 25 maggio, ad Alessio Angioni, 29enne quartese: due persone gli avevano impedito di percorrere la passerella che porta al canale dove aveva intenzione di pescare; lui ha tirato fuori il coltello e ha ferito uno dei due. Guadagnandosi la denuncia per tentato omicidio.
I CACCIATORI I muggini dei canali fanno gola solo in parte. Decisamente più interessanti gli animali terrestri. A dicembre 2009, i ranger del parco hanno scoperto alcune reti sistemate per catture tordi e merli (i volatili destinati, dopo la bollitura, a diventare le prelibate tacculas ). Reti erano state individuate anche un mese prima: in quel caso, erano destinate a catturare lepri. Non è sempre facile individuare i responsabili delle battute illecite. I ranger ci sono riusciti il 20 novembre 2007: si erano resi conto che qualche bracconiere aveva piazzato trappole per catture storni. A pochi metri dallo stagno hanno individuato due quartesi che nascondevano, nella loro Ape, una borsa con decine di volatili morti.
I DISTURBATORI Ma nel mirino possono finire (anche se ancora non è capitato) altri disturbatori. La fauna del parco di Molentargius è protetta: arrecare disturbo a questi animali può avere gravi conseguenze. Se, per esempio, un fotografo si inoltra dalle parti dei nidi e spaventa gli uccelli, rischia la sanzione. Così possono essere multati anche i possessori di cani che lasciano libero il proprio animale (che, come gli ha insegnato la natura, fa il cacciatore), spaventano gli uccelli. Sinora i trasgressori sono stati solo rimproverati. Ma nessuno può cullarsi sugli allori.
di MARCELLO COCCO