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Tipologia Sistema stagnale legato alla divagazione dei corsi d’acqua nella depressione di retrospiaggia. |
Caratteristiche generali Zona umida caratterizzata da elevata naturalità e scarsa interferenza antropica, presenta i caratteri propri di un ambiente litorale in condizioni di buona stabilità. L’area ricade in un territorio soggetto a servitù militare. Fitti canneti lungo le anse terminali dei corsi d’acqua e tamericeti a ridosso del sistema dunare. |
ASPETTI GEOMORFOLOGICI ED IDROGEOLOGICI
Gli stagni di Is Murtas, la Foce del Flumini Durci ed il sistema stagnale di Pardu Mareus, si trovano nella regione di Quirra, lungo la costa sud-occidentale della Sardegna.
Il substrato geologico della regione è alquanto vario e differenziato. E’ possibile infatti riconoscere porfiroidi, calcari, facies metamorfiche scistose e intrusioni granitiche, tutti termini riferibili ai diversi periodi del Paleozoico. Su tali litologie poggiano i sedimenti quaternari ed attuali. Sono presenti sedimenti alluvionali e depositi di versante pleistocenici, recenti ed attuali, nonché sedimenti litoranei e sabbie eoliche dell’Olocene.
Nel complesso il sito può essere distinto in due settori principali: il settore Nord caratterizzato dagli stagni di Murtas e dai rilievi granitici di Sa Iba Manna e di Sa Perda de Su Crobu; il settore Sud caratterizzato dalla vasta piana alluvionale e dal sistema di meandri liberi e canali di magra del Flumini Durci e di Flumini Pisale.
La genesi delle zone umide è legata alla presenza di questi due importanti corsi d’acqua ed alla loro difficoltà ad aprirsi una bocca a mare lungo il cordone di spiaggia durante i periodi di magra. Il Flumini Durci (309,75 Kmq di bacino idrografico), che rappresenta il tratto finale del Rio di Quirra, da origine all’area stagnale prossima alla foce, mentre il più modesto Flumini Pisale (27,75 Kmq di bacino idrografico) origina la vasta area paludosa di Pardu Mareus.
Queste aree paludose, a spiccata secchezza estiva, si collocano nella depressione di retrospiaggia compresa tra il cordone di spiaggia e la vasta area alluvionale di Pranu Giarea. Quest’ultima rappresenta una piana che a mo’ di ventaglio si apre a partire dalla soglia di Cirrebis, proprio sotto l’aspro rilievo calcareo che ospita il Castello di Quirra.
Gli stagni di Murtas, invece, sono originati da ben più modesti corsi d’acqua che riempiono in eventi di piena la depressione di retrospiaggia limitata verso l’entroterra dai rilievi residuali granitici sui quali si sviluppano intensi processi idrolitici ed aloclastici con produzione di grandi quantità di materiale di alterazione chimica e disgregazione meccanica.
Particolare importanza, specie per l’elevata naturalità del sito e la scarsa interferenza antropica, riveste la spiaggia emersa e sommersa che, lunga circa 8 Km, presenta tutti gli elementi propri di un ambiente litorale sabbioso in condizioni di buona stabilità: le barre sommerse, il truogolo, la battigia, le berme di tempesta ed il cordone di spiaggia che si sviluppa al limite delle massime mareggiate. Tale cordone è altresì alimentato da apporti detritici di origine eolica (Gruppo Lacava, 1994).
L’unico elemento antropico che in qualche modo interviene nel normale deflusso delle acque è rappresentato dal tratto terminale del Flumini Pisale, che risulta costretto in alveo canalizzato.
ASPETTI NATURALISTICI
Gli stagni di Murtas, posti nella porzione più settentrionale di questo tratto di costa sud-orientale, mostrano attualmente la tendenza alla scomparsa per effetto di un progressivo interrimento dei bacini. L’area si mostra fittamente inerbata ed in corrispondenza degli sbocchi degli immissari esistono fitti canneti (associazione Phragmitetum communis). Le acque ospitano soprattutto Potamogetonaceae, e secondariamente Cladophora sp. (Gruppo Lacava, 1994).
La vegetazione degli ambienti umidi dell’area fociale del Flumini Durci e del Flumini Pisale (Pardu Mareus), che al momento del sopralluogo estivo effettuato (nonostante la foce del F. Durci appariva chiusa dal cordone sabbioso), mostrava ancora una buona presenza di acqua, è costituita da densi canneti a Phragmites australis.
Le due zone sono fittamente circondate da un tamericeto (Tamarix sp.pl.) con esemplari di buone dimensioni, che si spingono a ridosso dei rilievi dunari, frequentemente intervallati, soprattutto nella porzione a sud della foce del Flumini Durci, da arbusti di Lentisco Pistacia lentiscus. Frequenti i popolamenti a Juncus sp. nelle depressioni soggette a dissecamento, ai quali si affianca una vegetazione alofitica a Chenopodiaceae.
La vegetazione della spiaggia mostra specie terofitiche pioniere quali Cakile maritima, Euphorbia peplus e Eryngium maritimum nella fascia più prossima al mare, mentre cenosi geofitiche e camefitiche a Pancratium maritimum, Medicago marina, Lotus cytisoides e Ononis natrix compaiono sui rilievi dunari più interni (Gruppo Lacava, 1994).
AVIFAUNA MIGRATORIA / OSPITI REGOLARI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE)
Cormorano, Nitticora, Garzetta, Airone rosso, Falco di palude, Albanella reale, Pellegrino, Cavaliere d’Italia, Occhione, Combattente, Piro piro boschereccio, Beccapesci, Mignattino piombato, Mignattino, Martin pescatore, Calandrella, Calandro, Pettazzurro, Magnanina sarda, Magnanina, Averla piccola.
VERTEBRATI RIPRODUCENTISI DI INTERESSE COMUNITARIO (1994-98)
(All. I Dir. 79/409 CEE e 91/744 CEE; All. II e IV Dir. 92/43 CEE)
ANFIBI: Discoglosso sardo (N-poss.), Rospo smeraldino, Raganella sarda.
RETTILI: Testuggine d’acqua, Lucertola campestre, Lucertola tirrenica Gongilo ocellato, Biacco.
UCCELLI: Tarabusino (N-poss.), Airone rosso (N-poss.), Falco di palude (N-prob.), Pollo sultano (N-poss.), Occhione (N-prob.), Fraticello, Martin pescatore, Calandrella, Tottavilla, Calandro, Averla piccola.
CENSIMENTI INVERNALI DELL’AVIFAUNA ACQUATICA (1993-97)
Totale degli individui, raggruppati per Ordini, contati nei cinque anni di “Censimenti invernali degli uccelli acquatici nelle zone umide della Sardegna” (I.W.R.B.) durante il mese di gennaio.
ANNI DEI CENSIMENTI E INDIVIDUI CENSITI | ||||||
ORDINE | 1993 | 1994 | 1995 | 1996 | 1997 | N° medio |
Gaviiformes | – | – | – | – | – | – |
Podicipediformes | 1 | 2 | 2 | 1 | 6 | 2.4 |
Pelecaniformes | 1 | 104 | 2 | 21.4 | ||
Ciconiiformes | 1 | 2 | 2 | 2 | 1.4 | |
Phoenicopteriformes | – | – | – | – | – | – |
Anseriformes | 1 | 4 | 1 | 1 | 1.4 | |
Gruiformes | 26 | 16 | 12 | 8 | 5 | 13.4 |
Charadriiformes | 86 | 204 | 160 | 73 | 5 | 105.6 |
Accipitriformes | 4 | 1 | 1 | 1 | 1.4 | |
Coraciformes | 2 | 2 | 1 | 3 | 1.6 | |
Totale individui | 118 | 334 | 179 | 87 | 25 | 148.6 |
Totale specie censite | 9 | 13 | 7 | 10 | 12 | 10.2 |
PESCA
I bacini sono gestiti dalla cooperativa Pescatori S. Giuseppe di Teulada. Nello stagno di Foxi la pesca è saltuaria, e limitata alle Anguille, così come a Is Brebeis e Maestrale. Flumini Durci è dato in concessione alla cooperativa pescatori “Quirra”. La cattura viene effettuata sia mediante impianti fissi, che tramite tremagli, bertovelli e nasse. Nel periodo 1990-92 la resa media del pescato è stata di 146 kg/ha/anno, con prevalenza di Mugilidi, Spigole, Anguille.
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