Inanellamento dei fenicotteri
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La tecnica di marcaggio con anelli in PVC dei giovani Fenicotteri non ancora in grado di volare viene applicata in Camargue dal 1977 (Johnson, 1983) e dal 1986 in Spagna (Rendòn, 1986). In Italia la prima operazione di inanellamento dei Fenicotteri è stata effettuata nel 1994 nella Laguna di Orbetello, con anelli azzurri posti alla tibia sinistra (Baccetti et al., 1994; Dall’Antonia et al., 1997). In Sardegna solo nel 1997 è stato possibile effettuare per la prima volta questa operazione nello Stagno di Molentargius, con anelli di PVC rosso (A.P.M., 1997) (Tab. 1).
Gli anelli in metallo di tutti i Fenicotteri italiani appartengono alla serie E e portano l’indirizzo dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica: I.N.F.S.Ozzano BO (ITALY). Ciascun anello in PVC utilizzato in Sardegna reca un codice di quattro lettere, di cui la prima è la lettera M (come Molentargius, dato che in questo stagno nacquero i primi Fenicotteri italiani). Nelle serie alfabetiche impresse negli anelli non vengono utilizzate alcune lettere per minimizzare la possibilità di confusione nella lettura in campo: vengono omesse le lettere E, G, I, M, N,O,Q, R, U.
Tutti e tre gli anni l’inanellamento dei Fenicotteri è stato organizzato dall’Associazione per il Parco di Molentargius Saline Poetto, con il contributo finanziario di diversi Enti privati ed Amministrazioni pubbliche: nel 1997 nello Stagno di Molentargius con la collaborazione logistica e finanziaria del Consorzio Ramsar Molentargius, titolare del “Programma di salvaguardia del litorale e delle zone umide di interesse internazionale nell’area metropolitana di Cagliari” finanziato dal Ministero dell’Ambiente; nel 1999 nelle Saline di Contivecchi nell’ambito del “Progetto Life – Natura ‘96 – Gilia”, su commissione del Comune di Cagliari; nel 2000 nello Stagno di Molentargius con il contributo dell’Assessorato alla Difesa dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna.
Tutti e tre gli anni ci si è avvalsi della supervisione della Station Biologique della Tour du Valat (Camargue) e dell’ Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica.
La cattura
La cattura dei pulcini di Fenicottero e il successivo inanellamento richiedono un’accurata pianificazione dalla quale dipende la buona riuscita dell’intera operazione. Infatti la campagna di inanellamento si svolge una volta che tutte le uova si siano schiuse nella colonia per evitare che vengano abbandonate e che i pulcini più piccoli abbiano almeno alcune settimane di vita. Inoltre l’operazione si deve svolgere prima che i pulcini più grandi siano in grado di volare poiché consiste nel farli convogliare in un recinto precedentemente costruito.
Il recinto
Il recinto deve essere allestito possibilmente circa una settimana prima della data definita per l’inanellamento per permettere alla créche di tornare nella posizione originaria qualora si sia spostata durante la fase di costruzione del recinto stesso. Inoltre il recinto deve essere costruito in un’area asciutta dello stagno, in prossimità dell’acqua, ma priva di asperità o di sprofondamenti. Esso consiste in una struttura circolare di rete metallica rivestita di tela con una apertura rivolta verso la vasca dove è situata la créche per consentire l’ingresso dei pulcini. È opportuno allestire anche un’uscita di sicurezza, opposta a quella di ingresso, qualora in casi di emergenza sia necessario far uscire immediatamente i pulcini.Ai due lati della porta d’ingresso, nell’acqua, sono allestite due “ali” di rete metallica lunghe circa 100 m. Contigui al recinto devono essere preparati un numero di recintini “satelliti” (tanti quante sono le squadre di inanellamento previste) destinati a far riposare i pulcini fra la cattura e l’inanellamento. Un piccolo recinto “infermeria” di circa 2 m2 deve essere preparato in rete metallica rivestita di sacchi di iuta o tela verde, in caso sia necessario l’intervento di esperti veterinari. Il fondo di tutte queste strutture deve essere solido, privo di asperità (sia per gli animali che per gli operatori che vi agiscono all’interno) e per migliorarne la qualità si può ricorrere a uno strato di sabbia o di paglia.
Riunione
Dal momento che l’inanellamento dei Fenicotteri richiede l’impiego di un elevato numero di partecipanti ai fini di poter minimizzare i tempi dell’operazione, è necessario anche pianificare per tempo i singoli ruoli che ciascun partecipante ricoprirà. È un importante lavoro di squadra, svolto da nuclei di persone attente e in grado di agire in gruppo, sotto direttive di persone esperte. La rottura di un semplice “anello” in questa catena di montaggio può vanificare lo sforzo complessivo di tutti i partecipanti, una catena dunque all’interno della quale ciascun ruolo ha un forte rilievo per la riuscita dell’intera operazione. Il giorno prima della data stabilita si tiene una riunione durante la quale gli organizzatori responsabili descrivono le varie fasi dell’operazione e spiegano a ciascun partecipante il proprio ruolo e le squadre di appartenenza, sia durante la battuta che durante l’inanellamento.
Battuta
La manovra di accerchiamento dei pulcini deve essere effettuata all’alba, prima che si alzi il sole e soprattutto il vento. Il fine ultimo della battuta è quello di far entrare nel recinto un numero sufficiente di animali (superiore al numero previsto di anelli da mettere) e questo risultato si ottiene non inseguendo singoli pulcini che si staccano dalla créche e tornano indietro, ma cercando il più possibile di mantenere compatto il gruppo. Questo comunque va anche a vantaggio dell’incolumità stessa dei singoli Fenicotteri. Generalmente vengono impiegate delle squadre che a piedi raggiungono la créche, partendo da punti strategici dello stagno, studiati attentamente in precedenza.
Operazione di inanellamento
Non appena i pulcini sono rinchiusi nel recinto, ciascuna persona deve raggiungere il recintino corrispondente alla propria squadra per permettere l’inizio delle operazioni di inanellamento. All’interno del recinto principale sono presenti alcune persone addette alla cattura dei pulcini (tante quanti sono i piccoli recinti), detti catturatori e possibilmente anche un responsabile di recinto che interviene in caso di necessità. All’interno di ciascun piccolo recinto è presente una persona, detta manipolatore, che riceve i pulcini dal catturatore. I manipolatori hanno il compito di depositare nel loro recinto i pulcini per un breve periodo per permettere loro di riposare un po’; dopo questa breve sosta a loro volta li passano ai portatori che li trattengono durante tutte le fasi dell’inanellamento. I manipolatori hanno dunque un ruolo filtro tra catturatori e portatori. Generalmente ciascuna squadra di inanellamento è composta, oltre che da un catturatore, un manipolatore e un numero determinato di portatori, da due inanellatori (uno per gli anelli di PVC ed uno per gli anelli di metallo), un misuratore, un pesatore e due segretari (uno che scrive gli anelli, l’altro che scrive il peso e le misure). Il portatore ha il ruolo di porgere l’animale a ciascun operatore sopra nominato, senza mai lasciarlo, se non un attimo al peso, fino al suo rilascio che deve avvenire nell’acqua.