I fenicotteri invadono Molentargius

pubblicato da La Nuova Sardegna il 22 maggio 2011

I fenicotteri invadono Molentargius


Pronte a nidificare quattromila coppie di migratori

CAGLIARI. Invasione di fenicotteri nello stagno di Molentargius: sono arrivati nei giorni scorsi dalla Francia, da Orbetello, dal delta del Po e dalla Spagna per la nidificazione. In massa: le coppie sono oltre quattromila. Per Cagliari è una festa di colori. La città, come capitato in passato tante altre volte, sarà il luogo di nascita dei pulli, i piccoli del caratteristico volatile con le lunghe gambe rosa. Il lieto evento è previsto per la prima decade di giugno. All’arrivo nel capoluogo i fenicotteri si sono divisi in tre grandi colonie tra Monte Urpinu e Is Arenas, tra Cagliari e Quartu. Ma ci sono anche altri quattro nuclei, minori. Un gruppo si è sistemato nei basamenti in cemento armato di un vecchio traliccio. Impossibile non notarli dall’alto di Monte Urpinu: formano una sorta di croce, naturalmente rosa, in mezzo allo stagno. Uno spettacolo che sta attirando intorno all’area del parco centinaia di turisti, curiosi e appassionati. E naturalmente le scolaresche di tutto l’hinterland cagliaritano. A seguire le operazioni c’è l’ornitologo Herman Schenk: «Ci piace constatare – spiega – che questa nidificazione sia avvenuta in occasione del cinquantenario degli studi sull’avifauna a Molentargius. Gli approfondimenti di un certo spessore iniziarono infatti nel 1961». Invasione da mezzo mondo: i fenicotteri con l’anello giallo arrivano dalla foce del Rodano, mentre quelli con il segno di riconoscimento bianco sono sardi. Ci sono anche gli arancioni che arrivano dal fiume Ebro, mentre i blu giungono da Orbetello e dal delta del Po. Il pericolo? I cani, ma anche i gabbiani. «Ci sono le reti – spiega – e gli isolotti, ma la nidificazione è sempre a rischio: i fenicotteri non hanno armi di difesa contro i predatori». Da alcuni giorni il via vai intorno al parco è incessante. «Un evento – spiega Vincenzo Tiana, Associazione per il parco – di grande importanza sotto il profilo naturalistico. Ma anche educativo: molti studenti stanno assistendo allo spettacolo».

di Stefano Ambu