pubblicato da L’Unione Sarda il 28 gennaio 2011
Ex Marino, serve la variante al Puc
Per il recupero del rudere la Regione chiede al Comune la modifica del piano urbanistico
Dopo anni di gare annullate e vincoli sembra a un passo la trasformazione in centro di riabilitazione.
Il Comune di Cagliari non ha più scuse: il futuro dell’ex Ospedale marino è nelle sue mani. I tecnici dell’assessorato regionale agli Enti locali hanno consegnato al sindaco Emilio Floris il progetto preliminare per il recupero del rudere e la richiesta di variante al Piano urbanistico comunale. Dopo anni di travagli, gare annullate e vincoli sembra a un passo la trasformazione dell’edificio realizzato da Ubaldo Badas in un centro di riabilitazione per sportivi, politraumatizzati o anziani. All’appello, però, manca il parere positivo di uno solo dei 18 enti chiamati a vario titolo a pronunciarsi sulla vicenda: il Comune di Cagliari, appunto.
L’INIZIATIVA I tecnici regionali, con in testa Giovanni Pilia (direttore del servizio Demanio e patrimonio), stanno tentando il tutto per tutto pur di non lasciare che quell’ammasso di cemento e ferro continui a sfregiare il lungomare. Sono arrivati al punto da presentare all’ufficio comunale dell’Edilizia privata il progetto preliminare e la richiesta di variante al Puc per «un intervento pubblico su un immobile pubblico». In sostanza, per dare il via libera definitivo all’iniziativa della società vincitrice della gara, la Giunta prima e il Consiglio poi dovrebbero approvare il passaggio di alcune aree limitrofe all’edificio classificate H (tutela ambientale) in GA1 (servizi). In pratica, gli enti che hanno già dato l’ok (tra gli altri Capitaneria, Vigili del fuoco, Regione, Asl, Sopritendenza, Beni culturali, Demanio, Dogane) hanno indicato «lievi rimodulazioni al progetto presentato in sede di gara, tali comunque da non snaturare i presupposti dell’originario affidamento».
IL COMUNE Le elezioni per il nuovo sindaco del capoluogo sono alle porte e in Giunta e Consiglio si respira già aria di campagna elettorale. L’amministrazione guidata da Emilio Floris, che non può essere più candidato, non è mai stata una macchina da guerra, recuperare l’ex ospedale potrebbe riscattare anni di inerzia. «Stiamo procedendo ai controlli di conformità col Puc». Belle parole, ma a cagliaritani e turisti interessano i tempi. «Per quel che ci riguarda non dovrebbero esserci problemi. Dobbiamo darci da fare, non possiamo lasciarlo in queste condizioni. Avrei preferito una struttura turistica e meno di carattere sanitario, ma ora è prioritario cancellare quell’obbrobrio sulla spiaggia». D’accordo, ma i tempi per completare i passaggi in Giunta e Consiglio comunale? «La parte politica sarà molto veloce». Cagliaritani e turisti se lo augurano con tutto il cuore, prima che quel rudere crolli con qualche ragazzino dentro.
IL PROGETTO Nel progetto elaborato dall’architetto Enzo Satta per conto della società toscana Prosperius, di Martino Bigazzi, c’è il recupero di alcune volumetrie dall’ex pronto soccorso (un edificio di nessun valore storico, adiacente al corpo principale, da radere al suolo). Metri cubi che il progettista ha deciso di trasferire nell’ultimo piano dell’edificio di Badas, dove dovrebbero essere realizzate alcune stanze per i pazienti. Non solo, sempre rimanendo sotto la soglia delle cubature (il massimo concesso per quel progetto è di 5378 metri cubi, la Prosperius chiede il nulla osta per 5230), la società vincitrice vorrebbe realizzare alcune sale riunioni e locali tecnici nello spazio tra la strada e la facciata dell’edificio. L’investimento è di decine di milioni di euro e darebbe lavoro ad almeno 110 persone.
di ANDREA ARTIZZU