pubblicato da L’Unione Sarda il 7 giugno 2011
Fiocco rosa nello stagno
A Molentargius schiuse le uova nell’area Bellarosa maggiore. Il primo pullo nato da fenicotteri cagliaritani
Non tanto per il sesso dei nuovi nati, quello poco importa, quanto per il colore che assumeranno. Ai primi di giugno è nato il primo fenicottero a Molentargius. Ma la grandiosità della notizia sta nel fatto che il pullo è casteddaio doc a tutti gli effetti: anche i suoi genitori, infatti, sono nati nell’area umida urbana cittadina. E nei giorni scorsi altre uova si sono schiuse, tutte nel basamento in cemento armato, dove si ergeva il traliccio dell’Enel, nell’area dello stagno chiamata Bellarosa maggiore.
IL TEMPISMO «Hanno un tempismo perfetto». Helmar Schenk, ornitologo tedesco trapiantato in città da 40 anni, uno dei maggiori esperti di fenicotteri presenti nell’isola, spiega la nascita affascinante di questi pennuti, che i cagliaritani, per la confidenza che hanno con loro, chiamano affettuosamente gentarrubia . «Ne ho contato almeno 7: il più grande dovrebbe avere circa 6 giorni. I genitori avevano l’anello bianco». Segno inequivocabile che chi l’ha concepito è nato a Molentargius.
GLI ALTRI Il periodo di cova delle uova dura 31 giorni. Nella colonia più grande, quella vicina a Monte Urpinu, dove vivono quasi 2500 coppie, i pulli vedranno la luce nelle prossime settimane. «Sarà un grande avvenimento per la città», esclama gioiosamente Schenk. Ne è convinto anche Mauro Contini, sindaco di Quartu e presidente del Parco di Molentargius: «Eravamo trepidanti in attesa di questo evento eccezionale».
I PRIMI GIORNI «I primi 5 o 6 giorni i pulli stanno sul nido e i genitori alimentano i piccoli con una sorte di latte condensato predigerito», spiega Schenk, che rivela un comportamento sociale dei fenicotteri davvero singolare: la creazione di una sorta di “asilo nido”.
L’ASILO DEI PENNUTI «Il fabbisogno alimentare è talmente grande che entrambi i genitori sono costretti a cercare cibo». Così, per non lasciare incustoditi pulli e nidi, le colonie organizzano una sorta di “asilo”: «Solo pochi fenicotteri rimangono a tutelare i pulli», rivela Schenk. Nelle colonie piccole come quella di Bellarosa maggiore i “custodi” sono 5 o 6, mentre in quella di Monte Urpinu possono arrivare a 50, mentre gli altri si spostano a Santa Gilla ma anche verso Oristano.
IL VOLO Dopo 75-80 giorni dalla nascita, quindi a fine estate, i piccoli saranno in grado di volare. «Se le condizioni ambientali e alimentari sono buone restano qui, altrimenti si metteranno in volo verso Tunisia, Francia o Spagna». Ma qualcuno di loro sicuramente tornerà a Molentargius.
A si biri gentarrubia!
di Mario Gottardi