pubblicato da L’Unione Sarda il 30 maggio 2011
Che spettacolo i fenicotteri!
Cannocchiali dell’Ente Parco a Monte Urpinu per vedere “Sa genti arrubia”
La terrazza è stata invasa da centinaia di persone
«Come si può descrivere quello che si prova?». Dora Comneno, milanese, si è trasferita da tre anni a Cagliari. Eppure, dopo aver vissuto nel capoluogo lombardo, non si è ancora “abituata” alle bellezze sarde. «Dal caos della città si arriva in pochi minuti ad assistere a uno spettacolo che toglie il fiato». Lo spettacolo che tanto la emoziona sono le migliaia di fenicotteri che stanno covando le uova nello stagno di Molentargius.
L’INIZIATIVA Lei, insieme a centinaia di altre persone, è andata nella terrazza di Monte Urpinu dove l’Ente parco, in collaborazione con l’Associazione per il parco, ha allestito un punto di osservazione. Con tre cannocchiali tutti possono osservare immagini che davvero tolgono il fiato. «Per il momento», spiega il presidente dell’associazione Vincenzo Tiana, «allestiamo il punto d’osservazione nel fine settimana. Ma sarebbe bello ampliare l’iniziativa anche agli altri giorni». Intanto, il bus scoperto del Ctm fa la spola tra il Parco e Monte Urpinu. E gli osservatori non restano certo delusi.
LA SITUAZIONE Anche perché quest’anno le cose sono migliorate rispetto al passato. «Siamo tornati», dice soddisfatto l’ornitologo Helmar Schenk, «ai livelli del 1993». Anno in cui i fenicotteri raggiunsero la massima concentrazione. Dopo un periodo di calo, Sa genti arrubia (così i cagliaritani chiamano questi uccelli nella loro globalità) ha ripreso a frequentare Molentargius. «E ora», interviene il direttore dell’Ente parco Marco Loddo, «siamo a circa sette, ottomila esemplari». Talmente tanti volatili che alcuni si sono adattati a nidificare nel calcestruzzo dei vecchi tralicci.
LA NASCITA Migliaia di fenicotteri impegnati a covare le uova che dovrebbero schiudersi nel giro di una settimana. Ai primi di giugno lo spettacolo sarà ancora più bello. Ma già in questo fine settimana, gli osservatori non sono rimasti delusi. Perché, dall’altro, c’è tanto da vedere: l’affollamento dei fenicotteri che, sfruttando al massimo le zone asciutte, sono talmente attaccati tra loro da sembrare polli in batteria. E, ulteriore curiosità, c’è da ammirare il pellicano che ha deciso di mettere su casa a Cagliari: giunto insieme ad altri simili a Molentargius nel 2008, non è ripartito come gli altri. E si è trasformato in un’attrazione.
GLI OSSERVATORI Sono bastate poche ore per trasformare il punto di osservazione in un’attrazione turistica. Al punto che alcuni hanno addirittura portato nel colle i loro cannocchiali professionali per poter ammirare in tranquillità i fenicotteri. Gli altri, invece, mettono un autografo in una sorta di registro delle presenze, fanno la fila. E, nel frattempo, ne approfittano per poter domande alle naturaliste presenti nel colle. «Dopo essersi preoccupato della salvaguardia dell’ambiente», dice soddisfatto Loddo, «ora l’Ente può diventare un soggetto importante nella promozione turistica».
di Marcello Cocco