pubblicato da L’Unione Sarda il 9 marzo 2011
I cani riconquistano il Parco
Molentargius. Non tutti sono randagi, difficile organizzare le catture perché i canili sono al completo
Nuovo allarme tra i frequentatori e gli ornitologi
I cani randagi assediano nuovamente il Parco di Molentargius. Un branco di animali di grossa taglia sta spaventando le mamme e i bambini che si ritrovano quotidianamente nelle aree verdi nella zona di via Don Giordi. Gli animali inseguono anche i ciclisti che percorrono le stradine sterrate dell’oasi naturalistica. Il problema è lo stesso che si era verificato in passato: i canili sono strapieni e predisporre le catture non è semplice. Per questo l’Ente parco sta avviando un programma di prevenzione per affrontare l’emergenza.
I PRECEDENTI Le ultime catture risalgono all’anno scorso: dopo le autorizzazioni giunte dall’Asl, il personale del parco e dell’Ente foreste assieme ai vigili urbani avevano accalappiato una cinquantina di cani in tutta l’area del parco, divisa tra Quartu e Cagliari. In seguito, però, gli animali sono ricomparsi e a Molentargius è tornata la paura.
IL COMUNE «L’Ente parco», assicura il sindaco e presidente del Molentargius, Mauro Contini, «svolge un’intensa attività sul fronte della lotta al randagismo. Credo che il problema debba essere risolto a monte, con un’intensa attività di prevenzione: siamo impegnati, ad esempio, nelle campagne di sensibilizzazione nelle scuole contro l’abbandono degli animali. Abbiamo inoltre organizzato diverse iniziative, come ad esempio “Adotta un cucciolo”, che hanno riscosso un grandissimo successo». Nel tentativo di trovare una soluzione al problema, sono stati coinvolti tutti i Comuni interessati: oltre che Cagliari e Quartu, anche Quartucciu, Selargius e la Provincia. «Non solo per combattere il fenomeno», aggiunge Contini, «ma anche per avviare una serie di attività che richiedono un impegno congiunto di tutte le amministrazioni».
LE SPECIE PROTETTE La presenza dei cani mette a rischio anche i fenicotteri e le altre specie che hanno trovato nel Molentargius il loro habitat ideale. «Non c’è in questo momento un pericolo diretto», spiega l’ornitologa del parco Alessia Atzeni, «però c’è da dire che molti di questi cani dormono lungo gli argini e che ciò non crea le condizioni ideali affinché gli stessi argini possano essere occupati dagli uccelli. Abbiamo già individuato il branco, ma purtroppo le catture non sono semplici. Per fortuna, finora non è stato segnalato alcun caso di aggressione».
L’APPELLO «La nidificazione e la riproduzione degli uccelli, aggiunge Contini, «può essere disturbata anche dalla semplice presenza di cani lasciati liberi di correre nei percorsi. Mi appello alla sensibilità dei proprietari affinché, almeno in questo periodo, prestino la massima attenzione».
di GIORGIA DAGA