Testo tratto dalle pubblicazioni “Quaderno di lavoro & Quaderno di Lavoro 2“.
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Riproduzione
I Fenicotteri sono animali altamente gregari soprattutto durante la nidificazione e lo stimolo alla riproduzione scatta solo se essi sono numerosi.
La formazione delle coppie è preceduta dalla parata nuziale alla quale prendono parte numerosi individui contemporaneamente. Essa è rappresentata da diversi comportamenti ritualizzati o “figure” ripetuti ritmicamente dai componenti dell’intero gruppo.
Ogni singolo individuo protrae il collo verso l’alto e ruota il capo più volte da un lato all’altro in sincronia con gli altri componenti del gruppo (figura head-flagging o testa a bandiera). Successivamente apre le ali completamente, mostrando il piumaggio rosso e nero delle copritrici alari inferiori (figura wing-salute o saluto d’ala), facendo infine l’inchino prostrando il collo in avanti (figura inverted wingsalute o inverso del saluto d’ala). Intense parate servono per formare gruppi di uccelli in uno stato fisiologico simile, che possano successivamente sincronizzare la deposizione delle uova. Così gruppi in parata si formano indipendentemente dalle condizioni dell’ambiente: se gli uccelli trovano le condizioni favorevoli, presto saranno in grado di iniziare la nidificazione.
Il nido, un cumulo di fango di forma troncoconica, alto circa 30-40 cm e concavo alla sommità, è costruito in aree fangose emergenti in acque poco profonde. Entrambi i membri della coppia provvedono alla costruzione del nido, raccogliendo il fango con il becco, stando già accovacciati sul luogo prescelto ed alternandosi in questa attività.
La covata è costituita da un unico uovo, bianco e gessoso inizialmente e grigio macchiettato in seguito, che misura circa 90 x 55 mm . Esso viene covato alternativamente dal maschio e dalla femmina e, qualora venga perso, è occasionalmente possibile una seconda deposizione entro una settimana circa.
Durante la cova, il genitore ogni tanto rimuove l’uovo, rigirandolo delicatamente con il becco o spostandolo leggermente con i piedi, per mantenerlo a temperatura costante.
Dopo circa 28 giorni di incubazione nasce il pulcino, ricoperto di un piumino bianco corto e fitto, con zampe e becco corti e rosa. Seminidifugo, lascia il nido quando ha circa 7-12 giorni. Infatti dopo una decina di giorni, i piccoli si riuniscono in folti gruppi (créche o asilo nido) vigilati da alcuni adulti, mentre la maggior parte dei genitori si sposta in altri stagni per alimentarsi e ritorna la sera per nutrire i propri piccoli.
Nel primo tratto dell’apparato digerente dei genitori sono presenti delle ghiandole che secernono una sorta di latte (simile al “latte di piccione”) costituito da grassi, proteine e carboidrati con il quale i piccoli vengono nutriti becco a becco fino all’età di circa due mesi o più.
Raggiunto il piumaggio giovanile, completo delle penne del volo, essi imparano a volare a circa 70-78 giorni dalla schiusa, ma possono rimanere nella créche fino anche a 100 giorni. I Fenicotteri rosa raggiungono la maturità sessuale a 2-3 anni.
Distribuzione
Anche i siti di nidificazione sono spesso occupati alternativamente perchè per portare avanti con successo la riproduzione occorre un insieme di fattori difficilmente reperibili a lungo nelle stesse località.
Nel bacino del Mediterraneo il Fenicottero rosa si riproduce in Francia (Camargue), Spagna (Fuente de Piedra, Marinas del Guadalquivir, Laguna Salada, Saline di Santa Pola, Delta dell’Ebro) in Tunisia ed in Italia (stagno di Molentargius dal 1993; stagno di Santa Gilla; laguna di Orbetello, 1994), ma l’unico sito che sembra garantire costantemente le condizioni favorevoli alla nidificazione è la Camargue, alle foci del Rodano.
Gli spostamenti del Fenicottero rosa sono stati individuati principalmente con il marcamento dei giovani non ancora in grado di volare: l’Inanellamento. Questa tecnica consiste nell’apporre alla zampa del pulcino un anello di PVC portante una sigla specifica per ogni individuo, leggibile a distanza con un cannocchiale. La ripresa o l’osservazione di individui inanellati consente di tracciare il percorso svolto nell’arco dell’ intera loro vita. Inoltre l’inanellamento rappresenta un utilissimo strumento per lo studio della biologia della specie, in grado di dare importanti dettagli sulla longevità, sul loro stato fisiologico, sulla fedeltà al sito di nidificazione etc.
L’inanellamento dei fenicotteri iniziò in Camargue alla fine degli anni ’40 del secolo scorso: dal 1947 al 1961 i pulcini sono stati inanellati con anelli di alluminio forniti dal Museo di Storia Naturale di Parigi. Tuttavia poiché la lettura di questi anelli non può essere fatta a distanza, ma solo catturando l’animale, qualora ferito o ritrovandolo addirittura morto, dal 1977 si iniziò ad adoperare gli anelli “Darvic”, in PVC con codice di lettere e/o cifre diverse per ogni individuo e varianti ogni anno (vedi l’Inanellamento dei Fenicotteri).